In un periodo come quello attuale le aziende hanno tutto l’interesse di far fruttare al meglio i propri investimenti sul web, cercando di ottenere – per quanto possibile – un riscontro diretto dagli utenti. Queste aziende investono in strumenti capaci di portare traffico al proprio sito web, ma spesso fanno approdare gli utenti sulla Home Page del sito o, al più, sulla pagina contatti, invece che su una landing page, vanificando così gran parte dei loro investimenti.
Che cos’è una landing page?
Lo dice il nome stesso: è una pagina di atterraggio (to land, in inglese, significa “atterrare”), ovvero è una pagina creata ad hoc per motivare l’utente a fare un’azione – detta “conversione” – che può essere acquistare o, più comunemente, scaricare un contenuto gratuito (o lead magnet) al fine di ottenere il suo indirizzo email. Come scrive Luca Orlandini nel volume “Landing page efficace” (Hoepli, 2016, p. 18) una landing page deve essere qualcosa di più rispetto a una pagina studiata appositamente per eseguire un’azione all’utente: «una landing page è una pagina che vuole fornire la migliore risposta ai bisogni di una persona, creando un rapporto 1-1 di fiducia e vantaggio reciproco.
Le conversioni diventano così solo una naturale conseguenza del rapporto che si crea tra chi ha scritto i contenuti della pagina e chi li legge».
La landing page non è inserita all’interno del proprio sito web, perché chi vi approda deve seguire un percorso preciso che lo porta a quell’unica azione che noi vogliamo faccia. A questo proposito la landing page non presenta un menù di navigazione che possa distrarre gli utenti, facendoli “fuggire” dal percorso di conversione.
Perché è utile una landing page?
Far approdare un utente su una landing page ci consente di rendere più naturale ed efficace il passaggio dall’annuncio alla conversione, dato che sappiamo cosa ha spinto quell’utente a visitare la pagina. Come aggiunge poco dopo Luca Orlandini, la landing page ha un unico scopo, quello di motivare l’utente all’azione, ma soprattutto quello di farlo agire subito, senza rimandare la decisione. «Nella homepage di un sito, invece, dobbiamo ancora capire l’intento della visita e per questo motivo la tipologia di contenuti è molto più eterogenea: avremo link ai servizi, al blog, alle referenze e al chi siamo. L’attenzione dell’utente viene dispersa tra i tanti obiettivi.
Come deve essere una landing page efficace nel catturare contatti?
Devono essere presenti nove caratteristiche basilari:
- una Unique Selling Proposition (USP), cioè deve puntare su un unico argomento di vendita, ovvero a quel fattore che distingue il nostro prodotto o servizio da quelli della concorrenza;
- un titolo principale;
- un sottotitolo a supporto;
- un’immagine significativa o un video. Se offriamo un lead magnet o contenuto gratuito, l’immagine può essere il lead magnet stesso;
- un lead magnet di valore. Ecco alcuni esempi: un ebook, un white paper, una ricerca di mercato, un’infografica, un videocorso o un webinar gratuiti, un buono sconto, una prova gratuita del nostro prodotto o servizio, ecc.;
- un testo che dica in modo chiaro, immediato e convincente quali benefici l’utente otterrà con il lead magnet;
- feedback o commenti di clienti soddisfatti;
- un form da compilare per scaricare il lead magnet;
- una call-to-action (invito all’azione) unica, ossia occorre chiedere una sola e unica azione.
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