L’azienda va considerata un organismo che ha bisogno di attenzioni e cure per svolgere al meglio le sue funzioni. Gli ingredienti necessari si possono indicare in:

  • Tre M per attuare felicemente un piano marketing.
  • Tre C per la scelta della strategia.
  • Ancora Tre M per un piano di comunicazione che raggiunge gli obiettivi.

Questo è quanto hanno individuato gli studi di management e che la direzione aziendale deve preoccuparsi di “somministrare” nelle dosi utili (GDA, cioè Quantità Giornaliere Indicative). Non tutte le aziende hanno bisogno delle stesse GDA perchè queste variano in funzione della loro specializzazione, industria di appartenenza e dimensione. É così anche per l’uomo: ricordate la pubblicità degli integratori che insiste sui differenti bisogni di uomo e donna?

Ma vediamo quali sono questi ingredienti.

Le prime tre M sono:

  • Men, cioè i collaboratori più stretti chiamati a dare vita al piano marketing dell’azienda, ma anche le maestranze che con le loro capacità sono in grado di realizzare prodotti e servizi che possono primeggiare.
  • Money, denaro per finanziare il piano e lo sviluppo dell’azienda.
  • Minute, cioè il tempo perchè obiettivi e azioni vanno tempificati. Tempo anche come risorsa necessaria per raggiungere certi obiettivi perchè alcune azioni non si possono anticipare, anche se si investe di più. Questa verità è sottolineata dalla frase: “Se metto incinte nove donne, non riesco ad avere un bebè in un mese!”.

Vengono poi le tre C, di Kenichi Ohmae, indispensabili per la scelta di una strategia:

  • Corporation, cioè azienda con la rete degli interessati (stakeholder).
  • Customer, cliente inteso come intermediario e utilizzatore finale.
  • Competition, cioè concorrenza diretta che deve essere ben conosciuta neii suoi punti forti e deboli.

Infine le rimanenti tre M:

  • Market, nel senso di mercato in termini di clienti e di area territoriale per le vendite. Il mercato va “profilato” e affinato con l’esperienza maturata.
  • Message. Messaggio da inviare al mercato, indicato nella comunicazione anche come target, cioè bersaglio del messaggio. Il messaggio va ideato in modo che “parli” forte e risulti chiaro ai destinatari che costituiscono il mercato.
  • Medium, mezzo, strumento di comunicazione per trasmettere il messaggio. Mai partire, nella pianificazione della comunicazione, dal mezzo. É un errore frequente perchè è una scelta facile. Prima vanno individuati i destinatari del messaggio, poi va costruito il messaggio è infine va scelto il mezzo più idoneo per veicolare il messaggio e che, allo stesso tempo, raggiunge il mercato.

Grazie a questi “principi attivi”, ricavati dai grandi del management, è possibile evitare o ridurre il ricorso a scelte dolorose per la sopravvivenza dell’azienda.

Passate all’azione

Decidete come volete sia il 2014 per voi e la vostra azienda. Date avvio alla stesura del piano. Da parte mia vi ho dato consigli che altri hanno sperimentato utili. Altri consigli, con realtiva guida tecnica, li potete trovare nel mio libro: Il piano marketing per le PMI, edito da FrancoAngeli.

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